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I nostri tennisti e i risultati Slam 2014

20/10/2014 09:08 17 commenti
Paolo Lorenzi classe 1981, n.73 del mondo
Paolo Lorenzi classe 1981, n.73 del mondo

Per motivi prettamente organizzativi prenderemo brevemente in analisi i risultati negli Slam solo dei nostri 4 migliori giocatori a livello di classifica ATP (posizioni attuali), valutando diversi aspetti, fra cui il punto di partenza e le aspettative all’inizio di questo 2014 tracciando un breve bilancio alla luce dei quattro tornei Major svoltisi in stagione: metteremo quindi sotto la lente d’ingrandimento i risultati negli Slam del nostro numero 1 Fabio Fognini, del sempre affidabile (teoricamente…) Andreas Seppi, del ritrovato Simone Bolelli e dell’indomito Paolo Lorenzi.

Partendo dal nostro miglior rappresentante, dobbiamo fin da subito dire che la stagione Slam del ligure Fognini è partita decisamente bene con l’appuntamento australiano di gennaio: 3 vittorie convincenti contro Bogomolov jr., Nieminen e Sam Querrey prima di cedere come da pronostico contro il serbo Novak Djokovic. Una sconfitta negli ottavi di finale contro un mostro sacro del tennis attuale preventivabile, ma in una partita che forse poteva essere giocata al meglio delle proprie possibilità e che invece ha fatto storcere un po’ il naso per la convinzione di partire già battuti prima di cominciare a scambiare da fondocampo (memorabile il dialogo a distanza di Fabio con il suo box mentre mimava un joystick di un videogioco qualsiasi a evidenziare il suo sentirsi in balia dell’avversario). Buon risultato quindi ma che forse meritava una conclusione più battagliera e un po’ più di fiducia nei propri mezzi.
I rimpianti però si sono fatti più forti durante il Roland Garros: il torneo dove fornire le migliori prestazioni dell’anno, un punto di arrivo e di slancio per il futuro allo stesso tempo, ma purtroppo solo un terzo turno raggiunto e perso contro l’indisponente Gael Monfils, “abile” a batterlo in 5 set e dopo aver lamentato problemi fisici per buona parte del match. Se gli avversari sanno come innervosire Fognini e su quali tasti spingere per raggiungere tale obiettivo, l’istrionico francese è riuscito in pieno a portare a termine una simile strategia. In precedenza 2 vittorie con buone sensazioni contro Beck e Bellucci.

A Wimbledon lotta al 3T in 5 set contro Anderson, perdendo ma dimostrando segnali incoraggianti sull’erba: anche qui rimpianti ma solo per l’esito, dopo aver regolato nei primi due turni Kuznetsov in 5 parziali e Puetz e aver lottato ad armi (quasi) pari contro il “gigante” sudafricano. Una stagione Slam in calando, con la delusione e l’occasione migliore mancata a New York, dove al 2T esce sconfitto dal match contro il francese Mannarino, dopo aver regolato all’esordio il kazako Golubev. Proprio agli Us Open (e al Roland Garros) Fognini avrebbe potuto raccogliere maggiori soddisfazioni: una stagione Slam sufficiente, visti anche gli ottimi tabelloni di cui ha potuto godere grazie alla classifica ma la sensazione viva che si potesse e dovesse fare di più. Nel 2015 la classifica sarà ancora buona, anche se leggermente peggiore di quella di buona parte dell’intero 2014: speriamo che Fabio inizi con un ottimo Australian Open, riconfermandosi per non ritrovarsi troppo indietro negli Slam a seguire.

Passando ad Andreas Seppi, bisogna subito dire che dall’altoatesino era lecito attendersi risultati migliori, visto anche il ranking che aveva a inizio anno e che, se mantenuto, gli avrebbe fornito buone chances di arrivare perlomeno al 3T dei vari Slam stagionali: i risultati però sono stati non in linea con le aspettative per tutto l’anno e il suo rendimento negli Slam ha rispecchiato in pieno quest’andamento. In Australia supera Hewitt all’esordio in 5 set ma perde contro l’americano Young al turno successivo: un avversario un tempo promessa divenuta meteora del tennis e contro cui era obbligatorio vincere. Al Roland Garros supera il colombiano Giraldo al 1T, il sempre ostico argentino Monaco al 2T prima di trovare la strada sbarrata (comprensibilmente) contro sua maestà Federer al terzo turno. Un Roland Garros dignitoso da cui sinceramente era difficile pretendere di più.
Decisamente deludente il suo Wimbledon con una sconfitta in 5 set contro l’argentino Leonardo Mayer, uno che però sull’erba è in grado di dire la sua e un secondo turno a New York nello Slam conclusivo dell’anno contro il baby prodigio australiano Kyrgios (dopo aver superato Stakhovsky all’ersordio): una sconfitta che a mio avviso poteva essere evitata, sebbene la caratura dell’avversario fosse importante, se Seppi avesse puntato sulla sua esperienza e sulla sua solidità mentale, invece di rimanere in balia delle bordate del fenomeno aussie. Anche perché il Kyrgios di New York a mio avviso non era quello di Londra vittorioso contro Nadal.

Piacevolmente sorprendente invece la stagione Slam di Simone Bolelli: rientrato in Australia in doppio insieme a Fognini per difendere la semi finale dell’anno precedente e dopo una stagione da incubo che l’aveva visto sprofondare in classifica, Simone supera le qualificazioni al Roland Garros e assapora nuovamente una vittoria Slam al 1T parigino contro il connazionale Arnaboldi (menzione di merito), prima di incappare contro il muro spagnolo di Ferrer e perdere in 3 set.
È a Wimbledon che però fa segnare a mio avviso l’apice della sua stagione: ripescato come lucky loser (dopo la sconfitta al turno decisivo contro l’australiano Groth), Bolelli supera all’esordio il giapponese Ito, prima di sconfiggere dopo una vera battaglia il tedesco Kohlschreiber al secondo turno. Bolelli fa la voce grossa e grida al mondo il suo ritorno: in pochi avrebbero scommesso su un suo possibile rientro, basta ricordare il pessimismo che aleggiava attorno a lui alla vigilia di Wimbledon, quando alcuni “coraggiosi” lo individuavano come possibile sorpresa tricolore. Il terzo turno contro il giapponese Nishikori diviso in due giorni e con tante occasioni per chiudere l’incontro in suo favore, deve essere un trampolino di lancio verso scenari futuri insperati ma nuovamente consoni al livello del giocatore.
A New York le sensazioni sono ugualmente positive e la vittoria al primo turno contro uno specialista delle superfici veloci come il canadese Pospisil non fa altro che confermare il trend: purtroppo l’esito della partita contro Robredo al turno successivo è ancora vivo nella mente degli italici appassionati, con il nostro Simone che viene rimontato da 2 set a 0 dallo spagnolo, fra chiamate arbitrali che definire dubbie è un ardito eufemismo in un match che avrebbe meritato un epilogo ben diverso per i valori espressi in campo per buona parte dell’incontro.

Voglio chiudere con un plauso al nostro Paolino Lorenzi, che finalmente all’ultimo appuntamento Slam della stagione, ha colto sul cemento newyorchese la sua prima vittoria a livello Major, degna ricompensa alla fatica sempre espressa sul campo, sconfiggendo per ritiro (a incontro compromesso) il giapponese Nishioka, prima di perdere contro il francese Gasquet. In precedenza per lui un 1T gratificante contro Federer sull’erba di Wimbledon e un altro primo turno contro lo spagnolo Bautista Agut al Roland Garros, dopo aver comunque superato le qualificazioni.
Una stagione tricolore che in generale rasenta la sufficienza e che doveva regalarci qualcosa in più.


Alessandro Orecchio


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17 commenti. Lasciane uno!

Koko (Guest) 20-10-2014 15:35

Scritto da Koko
Quella del joystic contro Djokovic è molto rivelatrice. Cioè uno cresce insieme a te però poi in carriera lui è playstation ingiocabile e tu rimani umanamente fallace, quasi uno del pubblico pagante, un non eletto? Ma allora al di là del talento lui ha lavorato stupendamente meglio nel crescere! Ma come si fa ad avere una mentalità simile? Tra il provincialotto,il sempliciotto,l’auto-indulgente, il tifoso di calcio semplificatore e chi più ne ha più ne metta. Qui non c’è Perlas che tenga.
Il tuo commento è stato modificato!.

Non è che succederà lo stesso tra Coric e Quinzi? Temo che sarà così!

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Koko (Guest) 20-10-2014 15:29

Quella del joystic contro Djokovic è molto rivelatrice. Cioè uno cresce insieme a te però poi in carriera lui è playstation ingiocabile e tu rimani umanamente fallace, quasi uno del pubblico pagante, un non eletto? Ma allora al di là del talento lui ha lavorato stupendamente meglio nel crescere! Ma come si fa ad avere una mentalità simile? Tra il provincialotto,il sempliciotto,l’auto-indulgente, il tifoso di calcio semplificatore e chi più ne ha più ne metta. Qui non c’è Perlas che tenga.

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groucho (Guest) 20-10-2014 15:23

Scritto da Libeccio
@ groucho (#1195988)Credimi che leggo i suoi articoli aspettando i tuoi commenti!

Sì, ti credo.

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Libeccio (Guest) 20-10-2014 14:17

@ groucho (#1195988)

Credimi che leggo i suoi articoli aspettando i tuoi commenti!

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manuel (Guest) 20-10-2014 14:15

peccato x bolelli,x lui sempre sorteggi difficili.

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dario (Guest) 20-10-2014 14:12

abbiamo ottimi tecnici.. ma da qualità umana sotto la media..

nel tennis bisogna insegnare il ragazzo a essere atleta uomo..per gestire cosa succede dentro le righe del rettangolo di gioco..

brutto ammetterlo..ma a livello umano (non tecnico ) siamo indietro anni luce..

e tutto parte dall’alto.. non mi riferisco solo allo sport.

anche nel calcio non abbiamo un campione da 15 anni (no esiste un del piero o un totti)

e tutte le discipline olimpiche stanno scemando di risultati.

tranne qualche raro caso.. ci appigliamo ai vcampioni che abbiamo già da tempo.. (pellegrini nel nuoto..ecc)

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evan (Guest) 20-10-2014 14:08

@ groucho (#1195988)

soooooooo boring!!!!

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paoli (Guest) 20-10-2014 12:55

pochezza disarmante.. io ancora non riesco a capire come nei paesi a fianco ci siano i primi al mondo (spagna svizzera serbia croazia), sembra che la dea bendata ci abbia saltato a piè pari orami da 40 anni.

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groucho (Guest) 20-10-2014 12:25

Scritto da Radames
per la prima volta un articolo convincente da parte di Orecchio e con una sintassi meno traballante del solito: bravo Alessandro!

Non sono d’accordo! La sistassi è sempre stata più che sufficiente. Erano le tesi a essere forzate, molto più che traballanti.
Purtroppo non ho il tempo (e la voglia) di leggere questo articolo (il tema mi ispira una profonda depressione), quindi mi fido del commento di Radames sui contenuti e auguro a tutti buona lettura.

9
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Libeccio (Guest) 20-10-2014 12:20

Trovo che l’articolo dica grandi e amare veritá…in un italiano sempre piacevole da leggere.

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forever007 20-10-2014 12:06

Secondo me è un articolo un pò troppo ottimista..secondo me una buona stagione è quella in cui si raggiungono risultati buoni in relazione al valore del tennista, le doti tecniche, i tabelloni che trova di fronte e la posizione che aveva all’inizio dell’anno. Quindi solo in base a quest’ultimo fattore Bolelli potrebbe aver avuto una stagione convincente, ma in realtà, le partite che ha perso a Wimbledon e a New York hanno dimostrato che non è il giocatore che ci aspettiamo tutti quando tira quei dritti micidiali. Ok, era contro Nishikori che ha dimostrato di essere quasi al pari dei più grandi campioni, ma a Wimbledon il gioco era decisamente dalla sua parte , e lui comunque l’ha persa(cioè secondo me è meglio che la partita la vinca l’avversario perchè bravo e non lo perda l’altro perchè incapace mentalmente); lo stesso vale poi con Robredo, partita persa ridicolmente per una chiamata sbagliata. Insomma Bolelli pur capace non è riuscito a vincere le partite in cui si è imposto, e questa è una sconfitta che riflette la sua debolezza mentale in una stagione di ripresa, ma pertanto non definibile come “buona”. Seppi invece è stato ai suoi standard considerando nel complesso i fattori detti prima, insomma ha un gioco normale, senza grossi picchi che ti fanno sobbalzare dalla sedia, ma efficace su alcune superfici, sicuramente avrebbe dovuto vincere qualche partita in più (Young e Mayer sono battibilissimi) ma non mi aspettavo potesse andare diversamente la sua stagione, quindi la definirei discreta. Quella di Fognini invece la definisco nettamente deludente, per i tabelloni che ha trovato, Anderson Mannarino e Monfils doveva batterli per le sue doti tennistiche, mentre l’unica convincente è stata la stagione di Lorenzi, che devo dire riesce alla perfezione a scegliersi i tornei ai quale partecipare, Challenger per conquistare punti e Slam per divertirsi, forse solo lui ha avuto una stagione buona, in relazione ai fattori suddetti.

7
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SilvioL (Guest) 20-10-2014 11:57

Articolo preciso, sintetico e condivisibile in tutti i suoi contenuti. Devo dire che, leggendolo, mi è venuta un po’ di depressione vedendo il nostro tennis maschile sempre ai margini negli slam. Mai un acuto, mai una soddisfazione, mai uno scalpo importante. Purtroppo questi giocatori abbiamo e questi ci dobbiamo tenere… Il tutto detto con tutto il rispetto per Bolelli che ha fatto anche più di quello che si poteva pretendere e per lo splendido Lorenzi.

6
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Radames 20-10-2014 11:45

per la prima volta un articolo convincente da parte di Orecchio e con una sintassi meno traballante del solito: bravo Alessandro!

5
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Tommaso84 (Guest) 20-10-2014 11:44

è l’anagrafica dei primi 4 che preoccupa..tolto Fognini, Bolelli l’anno prossimo avrà 30, Seppi 31 e Lorenzi 33..

4
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Il Ghiro (Guest) 20-10-2014 10:05

Dunque, partendo dal presupposto, opinabile certo ma un confine bisogna pur metterlo ed è sempre arbitrario,che il tennis di alto livello cominci con le qualificazioni agli slam, faccio il mio personalissimo stato dell’arte.
Abbiamo 4 giocatori che saranno nel main draw in Australia( quest’anno Lorenzi non si dovrà’ mettere negli a alternates…)
10 nel tabellone qualificazioni, posto che tutti ci vadano e che il CUT sia a 300, attualmente Gaio e’ 306 ma aspetta che gli vengano attribuiti i punti di ieri, per cui lo metto nei 300.
Di questi, gli unici 3 esordienti rispetto agli Ausopen dell’anno scorso, quindi i giocatori che l’Italia ha portato ad alto livello nel 2014, dovrebbero essere Vanni,Gaio e Marcora.
Ce ne sono poi 3 che avrebbero potuto avere la classifica adeguata ma che hanno avuto seri problemi fisici, o necessità scolastiche, durante la stagione(Giustino,Donati,GQ).
In conclusione credo sia ragionevole pensare che i 3 degenti avranno un 2015 tale da poter essere presenti almeno alle quali degli Ausopen 2016 e sarebbe auspicabile che a loro si possano aggiungere almeno un paio di giocatori tra Caruso,Napolitano,Mager, Trevisan o altri.
Penso che questo sia lecito aspettarsi dagli italiani nel 2015, e magari che 1/2 dei giocatori oggi nelle quali entri a rinfrescare il novero dei nostri top 100.

P.s.:so di essere andato o.t., ma i
L’articolo era perfetto, non avrei saputo cosa aggiungere o commentare.

3
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tizio (Guest) 20-10-2014 10:03

Ma Seppi non aveva perso anche lui da Ferrer al terzo turno del Roland Garros???

2
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evan (Guest) 20-10-2014 09:23

Belli questi punti della situazione 🙂 grazie redazione

1
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