Francesca Fusinato nel mondo Ncaa: “Dovevo giocare la mia prima semifinale, ma proprio quel giorno iniziava ufficialmente la mia avventura a Virginia Tech. Abbandonare il circuito nel momento in cui finalmente stavo intravedendo la luce mi ha fatto male, ma non avevo scelta”

03/08/2014 10:34 19 commenti
Francesca Fusinato classe 1994, n.968 WTA
Francesca Fusinato classe 1994, n.968 WTA

Francesca Fusinato ha trovato l’America. La giovane tennista veneta è tra le punte di diamante della Virginia Tech, rinomata università statunitense fondata a Blacksburg nel 1872. Una carriera NCAA appena iniziata con la speranza, un giorno, di tornare a vivere il circuito professionistico Wta. Nata a Feltre (provincia di Belluno) il 17 giugno 1994, Francesca scopre il tennis a 5 anni. “Ogni domenica mattina obbligavo mio padre a scendere dal letto per venire in cortile a giocare con me – spiega la Fusinato – e passavamo ore tra diritti e rovesci, soltanto il pranzo mi permetteva di distogliere l’attenzione dalla mia passione”. Il tennis non è stato l’unico sport praticato da Francesca, che negli anni ha palesato un buon talento anche nella pallavolo, nel basket e nello sci. Ma la pallina gialla è sempre stata una costante, una assoluta priorità. Senza dimenticare lo studio. “La scuola è stata fondamentale nella mia maturazione – prosegue Francesca – e sono cresciuta con la convinzione che la conoscenza e l’apertura mentale rendessero le persone capaci di porsi di fronte alla realtà in maniera critica e autonoma. A 15 anni ho cominciato a frequentare il circuito professionistico, raggiungendo anche una semifinale Itf a Innsbruck”.

Il destino ha cambiato la vita di Francesca proprio in Austria. “Dovevo giocare la mia prima semifinale – spiega la veneta, best ranking al 941 Wta – ma proprio quel giorno iniziava ufficialmente la mia avventura a Virginia Tech. Abbandonare il circuito nel momento in cui finalmente stavo intravedendo la luce mi ha fatto male, ma non avevo scelta: l’opportunità del College non si sarebbe più ripresentata. Alcune ore dopo ero una «hokie», come vengono chiamati gli sportivi a Virginia Tech”. La possibilità di frequentare il College NCAA, con tanto di borsa di studio, può essere sfruttata da tanti giovani agonisti italiani e il supporto dell’agenzia StAR di Corrado Degl’Incerti Tocci può dare il supporto necessario per una sistemazione adeguata. “Qui – continua Francesca – ho una nuova vita: studio “Food and Nutrition” (il corrispondente di Scienza dell’alimentazione, ndr) e gioco a tennis tutti i giorni oltre a svolgere la parte atletica. Virginia Tech ha impianti all’avanguardia e strutture di primissimo livello. Consiglierei a chiunque questa esperienza, perché il College non compromette la possibilità di diventare pro. Il mio futuro? Se a fine università il mio livello tennistico sarà elevato proverò a fare del tennis un lavoro, altrimenti, con una laurea in mano, mi dedicherò ad altro. Senza rammarico e con grande serenità”.


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19 commenti. Lasciane uno!

c.i. (Guest) 06-08-2014 13:52

Il tennis è uno sport strano, frequentato da pseudo eroi che mostrano il pugno in faccia a moribondi avversari ( vedi Nadal c. Nishikori), da ultratrentenni miliardari che piangono dopo aver perso una finale slam dopo peraltro averne vinte un’infinità (vedi Federer a Wimbledon), da genitori che assistono alla miliardesima partita dei figli più ingrugniti che mai e che si rilassano solo dopo l”ultimo punto vinto della finale di un torneo, da coach che si rodono le unghie e si umiliano davanti a tali eroi pur di prendere lo stipendio. Uscite dal quel campo ogni tanto e guardate cosa succede nella vita reale e allora forse smetterrete di fare il pugnetto, di piangere ,di ingrugnirvi e di mangiarvi le unghie disperati. I veri eroi sono le persone comuni che con dignità, senza pugnetti, e piagnistei sbancano a fatica il lunario.

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Gazza (Guest) 04-08-2014 09:23

@ mirko.dllm (#1131130)

Quanti ragazzi italiani sportivi sono andati al college secondo te??
Io ci sono andato e ti posso dire che ne ho visti pochissimi anche se negli ultimi anni sono aumentati.
Non tutti hanno la possibilità di allenarsi nella maniera migliore ma grazie alle borse di studio un poveretto come me è riuscito a laurearsi e continuare a praticare sport ad alti livelli.
Ti consiglio vivamente di vedere le strutture sportive dei college così forse capirai le scelte di ogni persona.
Per concludere ti volevo chiedere, visto la tua vasta conoscenza, se hai mai praticato sport e a quali livelli. Parlare è semplice fare è un’altra cosa.

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pallettaro (Guest) 04-08-2014 09:09

@ fusinato francesca (#1131544)

fatto benissimo, tante buone cose!

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Talaaa 04-08-2014 08:17

Mi ricordo di averla vista quando aveva 11 anni (e io uno in meno) allenarsi alla Birreria Pedavena e si vedeva bene che aveva un bel braccio!
Riguardo alla scelta, fatta similmente da altri, ha fatto la cosa giusta e più plausibile, conscia delle due capacità tennistiche. Magari avrebbe gradito pure lei giocare per qualche università italiana, non compromettendo nessuna delle due carriere, ma sappiamo tutti come sia trattato lo sport in Italia a livello universitario. Quindi la polemica per la quale ci si lamenta che tutti vadano negli USA è sterile e non tiene conto delle difficoltà oggettive di studiare e allenarsi da noi.

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papuffo volante (Guest) 03-08-2014 20:10

Ha scelto per il raggiungimento di uno titolo universitario…scelta obbligata tra due carriere di cui una incertissima e l’altra dove neanche Camila Giorgi può dirsi sicura di raccogliere risultati soddisfacenti.
😎

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fusinato francesca (Guest) 03-08-2014 19:05

Avevo prenotato il volo da tempo e cambiare data mi costava una cifra. Mi sono iscritta al torneo sapendo di dover partire alle 6 del venerdì da Venezia. Il giovedì alle 17 ho terminato e vinto il mio quarto di finale e con rammarico mi sono ritirata. Tutto qua, decisione presa in totale autonomia come ho sempre fatto nella mia vita.:-)

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LiveTennis.it Staff 03-08-2014 19:02

@ fusinato francesca (#1131544)

Grazie Francesca ed in bocca al lupo! Un abbraccio 😉

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fusinato francesca (Guest) 03-08-2014 18:58

Avevo prenotato il volo da tempo. Cambiare data mi sarebbe costato una cifra. Ho giocato il torneo sapendo di dover partire alle 6 del venerdì da Venezia. Alle 17 del giovedì ho terminato e vinto il quarto di finale e mi sono ritirata. Il giorno dopo ero una giocatrice di Virginia Tech. Tutto qua, decisione presa in totale autonomia come ho sempre fatto nella mia vita :-).

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Angie (Guest) 03-08-2014 18:02

C’è qualcosa che mi suona “strano” in questo articolo. O forse non sono riportate correttamente le parole della protagonista.
Sta per giocare la SF in Austria, le arriva la notizia che è stata accettata dall’università americana e “poche ore dopo” era una Hokie….
Dall’Austria alla Virginia in poche ore?? La mandavano alla ghigliottina se arrivava di lunedì? La espellevano? Io non conosco le regole, certo, dell’ammissione ai college USA …ma ….sono un po’ perplesso. 😎

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mirko.dllm (Guest) 03-08-2014 15:09

Scritto da Koko
Non è che bisogna per forza andare in USA. La Bentivoglio l’ha fatto in Italia da ben più promettente!

La Bentivoglio fu costretta dal padre a prendere quella decisione di lasciare il tennis,perchè ovviamente non poteva decidere per se stessa,in quanto allora era ancora minorenne.Mi chiedo se quella decisione imposta dal padre,le ha regalato una vita felice.Io qualche dubbio ce l’ho.

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Koko (Guest) 03-08-2014 15:06

Non è che bisogna per forza andare in USA. La Bentivoglio l’ha fatto in Italia da ben più promettente!

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heidi (Guest) 03-08-2014 14:02

…trattasi di un interessante piano “B”, vista e considerata la difficoltà reale di sfondare con il tennis. E’ come stare con il piede in due scarpe senza, per un periodo breve della vita, precludersi il sogno di farcela comunque…

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mirko.dllm (Guest) 03-08-2014 12:42

Scritto da sassi
finalmente una ragazza intelligente

Anch’io appplaudo la sua intelligenza,però vorrei tanto che si dicesse pure prima o poi:”Finalmente una giovane ragazza talentuosa,che ha ottenuto precocemente risultati importanti.

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mirko.dllm (Guest) 03-08-2014 12:38

@ Pinna (#1131170)

Sicuro? Io su Sanguinetti tempo fa lessi che non era uno studente brillante,e che mettevano in dubbio che si fosse effettivamente laureato.Comunque,da Wikipedia:

Carriera[modifica sorgente]

A 18 anni, finiti gli studi liceali, si trasferisce negli Stati Uniti per laurearsi in economia. Negli States frequenta la Harry Hopman Academy in Florida e in seguito la UCLA: durante questo periodo capisce che preferisce vivere di tennis piuttosto che intraprendere una carriera nel mondo dell’economia. Debutta così a 21 anni, relativamente tardi, nell’ATP come professionista.

Quindi vi chiedo,se a 21 anni si fosse già laureato.Secondo me,decisamente no.Ma tanto certa gente apre bocca solo per dargli fiato,come si dice.

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Adriano (Guest) 03-08-2014 12:22

Scritto da sassi
finalmente una ragazza intelligente

Strastrastraquoto

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Buon Rob (Guest) 03-08-2014 11:53

Scritto da Pinna
@ mirko.dllm (#1131130)
Sanguinetti ad esempio si è laureato all’ UCLA

Povero mirko, le sue bugie di nuovo scoperte in pochi minuti…

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Pinna (Guest) 03-08-2014 11:43

@ mirko.dllm (#1131130)

Sanguinetti ad esempio si è laureato all’ UCLA

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sassi (Guest) 03-08-2014 11:11

finalmente una ragazza intelligente

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mirko.dllm (Guest) 03-08-2014 10:54

Non ho capito se questo genere di articoli,che raccontano l’avventura di nostri tennisti iscritti in college americani,siano una specie di denuncia verso il sistema del tennis italiano che non funziona,e che costringe i nostri tennisti ad abbandonare anzitempo il sogno di diventare professionisti,oppure se il medesimo articolo vuole incitare altri giovani tennisti a fare le medesime scelte dei protagonisti di questi articoli.La ragazza nell’articolo dice che questa scelta non compromette le possibilità di diventare professionista,ma finora non ho mai visto nessun tennista italiano diventare forte,magari dopo la laurea.

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