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Petra Kvitova e i due successi di Wimbledon a confronto: un viaggio andata e ritorno

12/07/2014 09:13 7 commenti
Petra Kvitova classe 1990, n.4 del mondo
Petra Kvitova classe 1990, n.4 del mondo

Sono passati pochi giorni da quando la ceca Petra Kvitova (classe ’90) ha alzato al cielo il suo secondo trofeo di Wimbledon, una seconda affermazione nel torneo di singolare femminile piena di significati e che ha avuto diversi sapori. Un viaggio che la Kvitova aveva intrapreso nel 2011, che aveva interrotto e il cui cammino è stato ripreso in questo 2014.

Wimbledon 2014 ha per lei innanzitutto il sapore della rivincita personale, dopo un paio di stagioni tennistiche vissute al di sotto delle aspettative personali e degli altri, fugando in due settimane di pura concentrazione tutti i dubbi e le “urban legends” che circolavano su di lei e sulla scarsa capacità di giocare l’interezza di un match centrata in campo e senza i suoi famigerati e lunghi passaggi a vuoto, quelli in cui per intenderci, la tennista ceca improvvisamente e inaspettatamente usciva da match fino a quel punto magari anche dominati nel punteggio, regalando punti in serie e interi set alle avversarie, abili solamente ad attendere i suoi continui errori. Ma in questo Wimbledon Petra è stata perfetta da questo punto di vista rispedendo al mittente tutte le “accuse” in merito che le sono sempre state fatte.

Ma il recente trionfo ha anche il sapore dei successi che contano, tornei che con le loro affermazioni ti lanciano nell’Olimpo del tennis e rendono il tuo nome immortale, almeno a livello di albo d’oro. Vincere a Wimbledon ti catapulta in maniera indelebile nella memoria degli appassionati, figurarsi vincerlo due volte: l’erba londinese è un manto da maneggiare con cura, seguendo i suoi diversi mutamenti, dall’inizio in cui il verde predomina e le palline schizzano via, fino a quando di verde rimane ben poco in campo con il prosieguo del torneo, con le condizioni e i rimbalzi che cambiano e il gioco dei tennisti in gara che deve necessariamente adattarsi.

Per la Kvitova vincere nuovamente a Wimbledon è stato come un ritrovarsi: dopo l’exploit del 2011 era seguito il momento in cui si era smarrita e riscoprirsi forte e capace di intimorire le avversarie proprio in terra britannica può rappresentare il miglior ricominciare possibile.
I due successi se presi in analisi secondo molti, rivelano ovvie analogie ma anche differenze sostanziali: nei giorni successivi alla recente vittoria, i blog e la rete hanno generato un tam tam di pareri e opinioni tutti concordi sul fatto che la Kvitova, nella sua seconda affermazione Slam, avesse trovato sul suo cammino giocatrici di un livello nettamente inferiore non solo al suo, ma a quello che il lignaggio di un torneo come Wimbledon dovrebbe garantire per tutto il suo svolgersi.

Nell’ultima edizione ha incontrato e sconfitto nell’ordine la connazionale Hlavackova, la tedesca Barthel, la pluri vincitrice Slam Venus Williams, la cinese Shuai Peng, nuovamente due tenniste ceche come la Zahlavova Strycova e la Safarova, mentre in finale ha spazzato via la giovane canadese Bouchard. Nel 2011 a contenderle il successo erano state invece l’americana Glatch, la tennista di casa Keothavong, la nostra Vinci, la belga Wickmayer, la bulgara Pironkova in 3 set nei quarti di finale, la testa di serie numero 4 Azarenka in 3 set in semi finale e la numero 5 Sharapova in una finale rapida e senza storia. Avversarie riconosciute come più difficili e un cammino che sancì veramente il suo trionfo e non un percorso in discesa come quello di quest’anno. Su questo metro di giudizio mi trovo personalmente in disaccordo: sebbene le avversarie possano avere avuto una classifica più bassa rispetto alla sua e di top ten sul cammino della ceca non se ne siano viste nella recente vittoria, per me domina la convinzione che a vincere siano sempre coloro che arrivano in fondo a un torneo (o a una manifestazione sportiva in genere) e poco importa se le avversarie più accreditate abbiano progressivamente e prematuramente abbandonato il tabellone. Petra Kvitova è stata la più forte di Wimbledon 2014, più delle varie Sharapova o Serena Williams che la finale del torneo l’avranno pure vista, ma solo in televisione. Così come nel 2011, quando era iniziato il suo bellissimo viaggio. Il resto è pura dietrologia.


Alessandro Orecchio


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7 commenti

Marcus91 12-07-2014 16:07

La Kvitova se tiene di testa è una campionessa assoluta, quasi impossibile da contrastare.
In merito all’articolo concordo perfettamente con il Sig. Orecchio, sul disaccordo di una vittoria meno importante per le avversarie che ha affrontato, è un discorso un pochettino sciocco

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LucaNerone (Guest) 12-07-2014 14:58

Scritto da Antonio
@ pinkfloyd (#1114741)
Io penso invece che ha tutto da dimostrare da qui a fine anno.
MaSha con 5slam alle spalle e oltre 30titoli vinti ha già dimostrato ampiamente il suo valore. Di sicuro fra vent anni ci ricorderemo di lei…della ceca non so

ahhaha se per 5 slam ci ricorderemo di lei allora Serena ce la ricorderemo per sempre?

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Antonio (Guest) 12-07-2014 12:46

@ pinkfloyd (#1114741)

Io penso invece che ha tutto da dimostrare da qui a fine anno.
MaSha con 5slam alle spalle e oltre 30titoli vinti ha già dimostrato ampiamente il suo valore. Di sicuro fra vent anni ci ricorderemo di lei…della ceca non so

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Mario (Guest) 12-07-2014 12:17

Dietrologie senza senso, la Kvitova quando gioca così non la batte nessuno.

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pinkfloyd 12-07-2014 11:29

Scritto da Antonio
Bla bla bla
ha vinto perché a parte Venus ha incontrato avveesarie nettamente inferiori. Se la Errani non avesse incontrato in finale RG 2012 la Sharapova avrebbe vinto quello slam peraltro piu meritatamente viste tutte le top10 battute in quell’edizione

Con i se e con i ma…

Anche Sharapova, se non avesse incontrato Errani, non avrebbe vinto quel RG, così come quello di quest’anno.
Metti avesse incontrato Serena…
E SE (eccolo il “se”) quest’anno la Muguruza non le avesse aperto quell’autostrada…

Nel tennis vince sempre chi merita…o chi stra-merita, come in questo Wimbledon 2014.
E non è mai facile vincere uno Slam, contro chiunque. E questo vale per chiunque, appunto, Kvitova, Sharapova o Paperino o chicchessia.

E poi, la Kvitova, ha dimostrato di saper vincere in ogni condizione e in ogni situazione, contro qualunque avversaria, nel 2011 come pochi giorni fa.
Non ha niente da dimostrare né da temere.

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Antonio (Guest) 12-07-2014 11:06

Bla bla bla
ha vinto perché a parte Venus ha incontrato avveesarie nettamente inferiori. Se la Errani non avesse incontrato in finale RG 2012 la Sharapova avrebbe vinto quello slam peraltro piu meritatamente viste tutte le top10 battute in quell’edizione

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magilla 12-07-2014 10:41

sappiamo tutti benissimo che dopo wimbledon la kvitova ritornera’ la tennista fei tornei precedenti…..una con tanta classe ma pochissima testa!
sull’erba la ceca trova tutte le caratteristiche di cui necessita il suo tennis……e quindi lei gioca tranquilla,mentre nelle altre superfici le sue avversarie riescono a metterla in difficolta’ piu’ facilmente e lei lisa….quindi è piu’ facilmente vulnerabile

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