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Yen-Hsun Lu, icona dell’isola di Taiwan

16/03/2014 15:15 Nessun commento
Yen-Hsun Lu classe 1983, n.49 del mondo
Yen-Hsun Lu classe 1983, n.49 del mondo

Yen-Hsun Lu nasce nell’estate del 1983 nella capitale dell’isola di Taiwan, Taipei. A differenza di altre stelle tennistiche del suo continente d’appartenenza come Srichaphan e Lee, la sua esplosione nell’universo dell’ATP non fu molto tarda.

Nel 2004 infatti alla sua prima apparizione in un torneo ATP, dopo una buona militanza nei Challenger e nei Futures, raggiunge gli ottavi sull’erba del Queen’s battendo un buon erbivoro come Wayne Arthurs al primo turno e Guillermo Coria, finalista al Roland Garros pochi giorni prima, al secondo ostacolo.
Si arrese poi in due veloci parziali al ceco Radek Stepanek.

Entrò quindi in top 100 insieme al compatriota Jimmy Wang, ma nelle stagione successive la sua carriera stentava a decollare e tutti gli anni i suoi risultati si ripetevano nella la solita routine: troppo forte per i Challenger asiatici, ma non abbastanza per raggiungere traguardi importanti nei tornei del circuito ATP. Lo caratterizzavano un buon rovescio e  un gioco equilibrato, ma un servizio troppo debole gli impediva di giocarsela con i migliori.

Ma come sempre accade, è un risultato inaspettato e occasionale, a svoltare la carriera di un tennista. Olimpiadi di Pechino 2008, Lu batte in due set al primo turno il britannico Andy Murray, allora numero 6 del mondo e recente vincitore del Masters di Cincinnati.

Sembrava una giustizia poetica, un giocatore taiwanese che sconfiggeva uno dei più grandi riferimenti del tennis mondiale. Anche in quell’occasione il tennista di Taipei perse però al terzo turno, battendo l’argentino Calleri e cedendo nettamente all’austriaco Melzer.

Due anni più tardi tornò a far parlare di sé, quando a Wimbledon 2010 disputò il più bel torneo della sua carriera. Sui prati dei Championships, a lui sempre congeniali, raggiunse a sorpresa la seconda settimana battendo in successione e senza lasciare per strada nemmeno un set Zeballos, Przysiezny e Florian Mayer.

Negli ottavi di finale mise in scena forse il più clamoroso upset dell’intero torneo, segnato dal match infinito fra Isner e Mahut, riuscendo a sconfiggere in una partita stupenda di oltre 4 ore e mezza, con il punteggio di 4-6 7-6 7-6 6-7 9-7, l’americano Andy Roddick, finalista dell’edizione precedente.
E poca conta che nei quarti di finale venne dominato dal serbo Djokovic, Taiwan era ormai tornata a far parlare di sé nel mondo del tennis portando un proprio interprete fino ai quarti di finale del torneo più importante del mondo (era dal  1995 che un tennista asiatico non si spingeva a così tanto).

Nel novembre dello stesso anno il taiwanese raggiunse anche il suo best ranking, alla 33esima posizione della classifica mondiale.

Il resto è storia recente, con Lu che ad inizio stagione è finalmente riuscito a centrare la sua prima finale della carriera ad Auckland, arrendendosi in due tie-break a John Isner.


Alessio Baldi


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