L'incontro Visto dal Vivo Copertina, Davis/FedCup, Generica

Cuor di Lorenzi (di Marco Mazzoni)

01/02/2013 22:35 13 commenti
Paolo Lorenzi classe 1981, n.61 del mondo - Foto Costantini
Paolo Lorenzi classe 1981, n.61 del mondo - Foto Costantini

Mica facile commentare un match come quello disputato da Paolo Lorenzi oggi in Davis. Prevale l’amaro in bocca per un match che era girato bene e poi è scivolato via quando sembrava possibile, oppure la soddisfazione di esaltare coraggio, combattività e intelligenza tattica del senese? La seconda, perché Paolo se lo merita. Quella odierna resterà stampata nel grande libro del tennis come una sconfitta, ma ad averla vissuta a bordo campo, punto dopo punto, a noi ha lasciato tante emozioni.

Quelle di un ragazzo esemplare per come sta in campo, lotta, spesso ad armi impari rispetto alla potenza o talento tecnico e atletico di certi superuomini che oggi dominino nel circuito. Ma “Cuor di Lorenzi” ce l’ha messa proprio tutta, ribaltando quasi un match che pareva impossibile alla vigilia. Ha divertito con sprazzi del bel tennis, risvegliando il pubblico di un Palavela un po’ troppo ovattato, e che ci aspettavamo più festoso dopo 40 anni di assenza della Davis a Torino. Al clima relativamente gelido non ha contribuito l’avvio incerto di Lorenzi.

Teso come le corde di violino, i colpi non gli uscivano lunghi e minacciosi, finendo per remare passivamente, flirtando pericolosamente con i teloni. Cilic ordinato e niente più, sempre avvolto da quel grigiore che non lo fa amare nemmeno ai suoi illustri connazionali Ljubicic e Ivanisevic (“il primo croato senza servizio!” tuonano i due miti del tennis balcanico). In 32 minuti scivola via il primo set, 6-1. In diversi si chiedono se la scelta di Barazzuti di rischiare Lorenzi per sostituire l’influenzato Fognini sia stata corretta, avendo in panchina un Bolelli, magari con l’exploit in canna.

Quando tutto sembrava fin troppo scritto, Lorenzi si sveglia. Il braccio inizia mulinare colpi più lunghi, potenti, precisi e interessanti. Le gambe ora corrono, tagliano il campo, sostenendo il suo piano tattico: “incasinare” il gioco lineare e senza cambi di ritmo di Cilic. Anche il servizio del nostro inizia mulinare e sostenere i suoi turni di battuta. Arrivano anche delle palle break per Paolo, che infiamma finalmente il pubblico, arrivando anche a set point sul 5-4 e servizio Cilic; non trasforma, è tiebreak. Subito Lorenzi strappa un punto sul servizio di Marin, poi entra deciso col dritto, impone i suoi angoli, varia altezza delle palle, tiene col rovescio e scende a rete a mettere pressione a Cilic, che non ama giocare sull’uno – due e uscire dal suo “orticello” tattico, solido ma ripetitivo. I piedi di Lorenzi ora sono ben dentro al campo, e con coraggio non lascia più l’iniziativa ad un Cilic smarrito.

Con un gran servizio Lorenzi vince il tiebreak, l’inerzia della partita è ora su di lui, che subito brekka Cilic. Il croato si incupisce ancor più, non reagisce, il suo tennis non fa male a Lorenzi che invece macina punti con precisione, convinzione e grandissima energia. Sul 5-4 Paolo serve per il terzo set. La tensione è altissima, e Lorenzi subisce un attacco di braccino, è 0-30. Ma reagisce Paolo, eccome se reagisce! Si butta avanti, butta tutto in campo, tiene sulla diagonale di rovescio e con un ultimo punto d’attacco all’arma bianca, condito da demivolee e poi volee acrobatica, chiude il terzo set nel tripudio generale, con i colleghi tutti in piedi ad applaudire, increduli. Chi l’avrebbe detto alle 14!

Forse Lorenzi sente l’odore dell’impresa, vede anche se lontano lo striscione dell’ultimo chilometro. Diventa purtroppo un miraggio, perché Cilic sale fisicamente, aumenta i giri al minuto del suo tennis, sempre lineare, uguale a se stesso ma più potente, lungo e “cattivo”. Lorenzi continua a mescolare le carte in tavola, con tagli di rovescio, smorzate, palle alte e lunghe alternate a dritti piatti in spinta. Però sul 3–2 per Cilic va sotto 0-40. Come un leone tira fuori tutto, forse troppo. Salva tutte le palle break, e impatta sul 3 pari, ma esce svuotato, forse più mentalmente che fisicamente, anche se siamo oltre le 3 ore di gioco. E di un gioco da oltre due ore condotto da lui nella spinta, negli angoli, nel ritmo gara. La fiamma che aveva animato Paolo si affievolisce, sul 4-3 subisce il break, e in pochi minuti ci ritroviamo due set pari e sotto di un break. Non molla Lorenzi, ma ormai il suo tennis è meno vigoroso, e anche sul piano mentale. La spinta di Cilic è diventata un muro insuperabile per il nostro singolarista, che cede 6-2, in un Palavela di nuovo glaciale, come la nebbia che lo avvolge.
Nebbia fuori, ma che calore dentro. Quello con cui Lorenzi ci ha regalato non un punto, ma un sogno. Di questi tempi è già qualcosa.


Dal PalaVela di Torino – Marco Mazzoni


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enzo680 (Guest) 02-02-2013 15:00

Mah.
parere mio:
I complimenti a Paolo vanno a prescindere!
Però bisogna essere onesti,non appena Cilic si è rimesso a giocare (3-2 sotto nel quarto set)la partita è finita anzi non doveva nemmeno esserci.
Cioè parliamo di uno che si fà la classifica coi challenger,onore a lui piuttosto che ai soliti tennisti nostrani,ma mò non esageriamo. 😉

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Potovai (Guest) 02-02-2013 11:41

Gli voglio un bene a Paolino che non vi potete immaginare.

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pierre (Guest) 02-02-2013 11:38

Scritto da leo
Quando “perdere” può addirittura essere più bello di vincere!In un mondo di facili modelli negativi le persone come Lorenzi dettano veramente i principi da perseguire e vanno ammirati, apprezzati, seguiti e salvaguardati. Lasciamoci contagiare dal suo esempio….

adesso che perdere possa essere + bello di vincere …NO
pero’ siamo concordi & pieni d’elogi x lorenzi perche’ e’ uno che da tutto in campo e lotta con la grinta di un leone , sempre.
Diciamo che a Lorenzi non si puo’ chiedere di + , quello che sta’ facendo a 32 anni non ha del miracoloso, deve essere un esempio per i giovani che anche senza il talento di un federer ci si puo’ ritagliare una dignitosa carriera da professionista praticando lo sport che si ama ( stessa cosa dicasi per Cipolla e in parte per Matteo Viola).
parere strettamente personale le sue 3 partite +belle Lorenzi le ha perse lottando alla grande contro Nadal a roma, Kevin Anderson a ML e ieri in Davis.
Le sue vittorie +emozionanti contro Montanes ( sempre a Roma ) e Ramirez hidalgo nel challenger di fine anno scorso nel match maratona che tanti ricorderanno.
contiamo di vederne altre.

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leo (Guest) 02-02-2013 09:17

Quando “perdere” può addirittura essere più bello di vincere!
In un mondo di facili modelli negativi le persone come Lorenzi dettano veramente i principi da perseguire e vanno ammirati, apprezzati, seguiti e salvaguardati. Lasciamoci contagiare dal suo esempio….

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Maurizio Rosso 02-02-2013 09:10

Grande Paolo, a rete mi sembravi McEnroe!

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lucio (Guest) 02-02-2013 08:58

grande paolo sei un leone!!!

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re&fa (Guest) 02-02-2013 04:15

Scritto da Marco Mazzoni
Sottoscrivo il commento di Andreas Seppi. E’ quasi “inutile” prendere a modello Federer, è come voler suonare come Mozart o ballare come Nureyev …a chi non piacerebbe… ma non ci si arriva.
Lorenzi è un esempio di amore per il tennis, di educazione, modestia, attaccamento al lavoro e voglia di crederci sempre, di poter migliorare anche oltre i 30 anni, come sta facendo. Con classe e sportività. Applausi, ieri oggi e domani.

Straquoto: Paolo Lorenzi è il generosissimo tennista professionista contemporaneo italiano

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Andreas Seppi 02-02-2013 00:43

Scritto da Marco Mazzoni
Sottoscrivo il commento di Andreas Seppi. E’ quasi “inutile” prendere a modello Federer, è come voler suonare come Mozart o ballare come Nureyev …a chi non piacerebbe… ma non ci si arriva.
Lorenzi è un esempio di amore per il tennis, di educazione, modestia, attaccamento al lavoro e voglia di crederci sempre, di poter migliorare anche oltre i 30 anni, come sta facendo. Con classe e sportività. Applausi, ieri oggi e domani.

Ti sottoscrivo in toto anch’io Marco MAzzoni, dimenticavo complimenti per l’articolo!

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sabri1977 02-02-2013 00:40

paolino e’ un esempio per i giovani che vogliono far diventare il tennis il loro lavoro… bisogna lavorare lavorare lavorare sempre con umilta’ e modestia e poi i risultati arriveranno di conseguenza…

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COREMI 02-02-2013 00:24

standing ovation sempre per Paolo….

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Marco Mazzoni (Guest) 01-02-2013 23:18

Sottoscrivo il commento di Andreas Seppi. E’ quasi “inutile” prendere a modello Federer, è come voler suonare come Mozart o ballare come Nureyev …a chi non piacerebbe… ma non ci si arriva.
Lorenzi è un esempio di amore per il tennis, di educazione, modestia, attaccamento al lavoro e voglia di crederci sempre, di poter migliorare anche oltre i 30 anni, come sta facendo. Con classe e sportività. Applausi, ieri oggi e domani.

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Andreas Seppi 01-02-2013 23:14

Paolo è stato veramente strepitoso! mi sono emozionato! io che ti seguo dai tempi quando nessuno a livello atp ti conosceva e vedere i tuoi miglioramenti è una gran gioia…hai giocato un tennis a tutto campo difese strepitose, gioco a rete incredibile, ottime accelerazioni…sei un mito…
grazie continua così…sei un esempio per tutti…i bambini devono imparare da te altro che federer e djokovic…
FORZA CON I TOP 50

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grandepaci 01-02-2013 22:40

mitico paolo non piu’ paolino se lo merita …

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